Spiga

Rivelazione schock in un libro A letto con 600 ragazzi.

Erotismo e morte sul set di un film hard. E 600 disperati disposti a tutto. Nell'ultimo libro-shock di Chuck Palahniuk.
(Sabina Minardi - L'Espresso, nella foto Annabel Chong, protagonista di "Gang Bang") La cosa che ti rimane più incollata addosso, a libro chiuso, è l'aria: pesante, come rispedita fuori dopo un tour approfondito di centinaia di polmoni. E calda: intrisa di sapori dolciastri, profumi scadenti, odori inconfondibili di marijuana, arachidi e chewing-gum alla fragola. Un miasma neppure muto: ma condito da un crunch crunch continuo, in sottofondo, di popcorn e patatine.

Benvenuti nell'ipnotico mondo di Chuck Palahniuk. Uno che se ha deciso di stordirti le usa tutte per raggiungere l'intento: carne e sangue, certo. Ma anche parole che sembrano lampade alogene sparate in faccia per stanare la tua capacità di resistenza. E colpi bassi: come intorbidare l'aria, appunto, tanto perché il respiro arranchi per mancanza di ossigeno.

In mezzo, come sempre, uomini sudati coi muscoli esposti. Questa volta una mandria, 600 tondi tondi, di tutte le razze e di tutte le età: asiatici, neri, latini, gente in sedia a rotelle, poco più che ragazzini e veterani tatuati dalla testa ai piedi. Emeriti sconosciuti, che hanno risposto in massa alla chiamata di un annuncio su una rivista porno. E sono accorsi, orsi timidi e mammiferi spavaldi, decisi a entrare nel 'Guinness dei primati' con una irripetibile, pantagruelica 'Gang bang': come titola Mondadori l'ultimo romanzo di Chuck Palahniuk, dal 10 ottobre in libreria (in originale il titolo è 'Snuff'). Omaggio alla performance definitiva di Cassie Wright, stagionata bellezza disposta, una contro tutti, a 600 prestazioni in un'occasione sola pur di raggiungere una vetta ineguagliata. Col brivido, per di più, di una pasticca di cianuro in circolazione sul set.

Lei, la pornostar, aspetta da lassù, concentrata sullo sforzo epico, e distante persino a se stessa: su un letto bianco tra cuscini bianchi e vasi di fiori, rose e ancora rose ("Sembra di farle visita in ospedale"). La vita vera è nel camerino in cui, tutti insieme, sbruffoni degli spermatozoi fiaccati dalla noia, aspettano acquattati il loro turno, rimpinzandosi di tacos al formaggio, gambi di sedano intinti in salse alla cipolla. E frottole clamorose: prove tecniche di identità che potevano essere e che non sono state. E che si specchiano negli altri.

A spezzare di tanto in tanto il flusso dei racconti, a riscuotere dall'inevitabile dissolvenza nel senso di vuoto e di autodistruzione, la voce dell'assistente Sheila, la coordinatrice del casting nonché assistente personale della pornostar con inclinazione al femminismo: è lei che strilla, in modo random, cartelletta in mano e cronometro al collo, a chi tocca dopo: numero 600, numero 72 che aspetta con un mazzo di fiori in mano, mister 137, il tizio con un orsacchiotto in mano, quell'altro coi ciondolini appesi al collo. Tutti anonimamente numerati. Ed esausti ancora prima di cominciare. Come al termine di un allenamento in palestra, con la sensazione di disfatta "di quando un deficiente alla reception ha spento la musica. Tu magari non la stavi proprio ascoltando, ma quando la musica si spegne l'allenamento diventa un lavoro come un altro". E i pettorali lucidi e sbruffoni che scolorano di colpo in pelle flaccida e patetica.

"Il paese in cui sono nati Melville, Twain e James ora venera King, Crichton, Grisham, Sebold. E Palahniuk", ha gelato il 'New York Times' l'uscita del libro: "Cliché, caricature, crimine e porno. Non soltanto l'America ha provato a portare in rovina il resto del mondo con le sue guerre, le crisi finanziarie e il suo stupidissimo cibo: ora si serve anche della cultura letteraria per implodere definitivamente. I nostri libri stanno pericolosamente scivolando nel kitsch".

"Questo romanzo sembra scritto in un weekend", ha rincarato la dose il quotidiano 'The Guardian', dopo la pubblicazione in Gran Bretagna: "L'unico aspetto ironico è nella storia che l'ha ispirato: la vita di Annabel Chong, la studentessa della University of Southern California, che nel 1995 provò a superare il record di gang bang per dimostrare il potere delle donne. Palahniuk, dal canto suo, sembra solo ridersela e ghignare con malizia".

"Descrivere questo libro come un romanzo sulla pornografia significa non aver capito nulla", replica Suite 101.com, appassionata community on line: "Che ci crediate o no, questo è un libro che parla di amore e di famiglia. Ci sono dentro sesso, potere, tradimento, rimpianti. E aspetti che costringono il lettore a dare uno sguardo a se stesso: il segno che distingue la grande letteratura".

Tra pillole di Viagra e andirivieni dall'unica toilette, pornosauri che fanno affari con il sesso, ventenni del Midwest alla prima libera uscita, ex star della tv e presunti figli illegittimi della pornostar stessa, la storia si ripete: i fan di 'Fight Club' che esultano, riconoscendo le amate tracce di sesso e morte che hanno tirato fuori lo scrittore da Portland per proiettarlo verso il successo internazionale. E la critica che guarda storto, accusando lo scrittore di sfornare troppi libri in troppo poco tempo: scrittura minimal e storie che somigliano più a sceneggiature in vista di Hollywood che a maturi frutti letterari.

Palahniuk non risponde, snobisticamente si nega alle interviste, si concede solo per acclamati readings, fa bagni di folla di lettori che cadono in deliquio. Messianicamente, se proprio gli va, chiosa: "C'è un senso di apocalisse, in questo libro" ha detto a Time Out Londra: "È una sensazione tipica dei nostri tempi. Ed è molto forte e molto romantico convivere con l'idea di qualcosa che ci spazzerà via all'improvviso: la Sars oppure lo tsunami, pensando a questi ultimi anni. La sopravvivenza, a quel punto, ha un sapore più intenso di gioia".

E si capisce che Palahniuk sta da quella parte lì: tra i disperati che aspettano il loro turno col sacchetto coi calzini appallottolati in mano. In mezzo a quella microcomunità che si dibatte tra sensi di colpa e voglia di riscatto in attesa della fine. In questo backstage di un gruppo di sbandati, più tendenti al triste che alla goliardia. Magma ribollente di tutta la miseria possibile del mondo: carne che si decompone nell'atto stesso di mettersi in posa. E la verità è che nessuno può dirsene del tutto estraneo ("Prima di diventare un architetto famoso in tutto il mondo, anche Rem Koolhaas ha fatto il porno").

A volte, del resto, basta un dettaglio: "Nell'istituto religioso che frequentava da ragazza, la signora Wright (la pornostar), era costretta a tapparsi le orecchie con una sciarpa. Questo perché nella Bibbia si dice che la Vergine Maria rimase incinta quando lo Spirito Santo le sussurrò all'orecchio". Un particolare, e sei rovinato per sempre, pare suggerire Chuck Palahniuk. Overdose di informazioni. E l'innocenza, nessuno escluso, è persa per sempre.

Mamma e puttana: la storia di Lara escort inglese.

Mamme trasgressive? (Pinkblog) Prostituirsi perché lo si vuole, non perché si è schiave di un sistema criminale in cui la carne femminile ha un prezzo. E’ questo il messaggio di Lara, trentenne inglese, madre single di due bambini che un po’ per vocazione e un po’ per convenienza fa la puttana, o come si dice più finemente, la escort.

Come racconta al The Guardian, Lara (questo è il suo nome usato per il lavoro) è una sex worker (almeno così si definisce) che nulla a che vedere con il marciapiede. E non è neanche una “bella di giorno”, cioè una trasgressiva borghese in cerca di emozioni forti. Non è dipendente da nessuna droga e non è vittima di qualche magnaccia. E’ istruita (ha una laurea), giusto per smentire il luogo comune che una prostituta è per forza ignorante, è madre single di due bambini di 4 e 6 anni e prima di arrivare ad essere escort ha avuto il tipico lavoro 9-17.

Ma spiega Lara:
solo chi ha avuto questo genere di vita, sa che un lavoro 9-15 vuol dire sveglia alle 7,30 e rientro alle 18,30 considerando gli spostamenti (che costano). Lasciavo i miei figli a scuola alle 8,00 e li andavo a prendere alle 18,00. I bambini andavano a dormire alle 19,30 e dunque avevo 90 minuti per preparare la cena, fargli il bagno, metterli a letto, raccontargli una favola e andare a dormire. Era come vivere in un vortice. Mi sentivo come se non stessi vivendo i miei bambini e non ho mai avuto molto tempo per stare con loro semplicemente seduta sul divano.

Mi sentivo infelice. Le ore trascorse fuori casa mi consentivano di guadagnare il denaro necessario per far quadrare i conti a fine mese e in banca non sono riuscita a mettere da parte che poche sterline. Non ho mai avuto un esistenza disperata: nel frigo c’era sempre cibo e la casa è sempre stata al caldo, ma secondo me era piuttosto vuota. I miei bambini sono esseri umani fantastici e ho voluto dedicare loro più tempo. Volevo un lavoro flessibile che si adattasse agli orari della scuola ma senza perdere soldi in contratti part-time. E la soluzione dell’escort per me è stata “naturale”. Dico naturale, perché lo è stato per me.

Lara aggiunge che essendo consapevole sessualmente non ha mai avuto il terrore di rapporti sessuali con sconosciuti. E ha pensato che ne avrebbe potuto godere di questi rapporti (condizione che poi si è realizzata). Così Lara ha trovato il sistema di pagarsi il mutuo con le sue prestazioni da 150 sterline all’ora e la sua tipica giornata lavorativa inizia in tarda mattinata dopo che ha accompagnato i figli a scuola alle 9,00. Rientra si fa una doccia e inizia il suo lavoro tra le 11,00 e le 13,00. Dopo di che si rilassa, si fa un’altra doccia e alle 15,30 va a riprendere i figli a scuola, ponendo un limite di massimo due incontri al giorno. E non sempre decide di incontrarli tutti i giorni. E ammette che in sole tre ore di “lavoro” guadagna quanto una settimana in ufficio.

Lara dice che in fondo anche lei contribuisce a far girare l’economia grazie ai suoi consumi: il muto per la casa, le bollette, l’imposta sul reddito nazionale (paga le tasse), l’assicurazione, i generi alimentari, l’abbigliamento e questa estate anche la prima vacanza che hanno potuto fare i suoi figli.

Spiega Lara:
Trovo offensivo che su tutti i mezzi di comunicazione venga data un immagine della prostituzione come sporca e promiscua. Non ho il protettore e non lavoro per la criminalità organizzata. Non mi drogo e non sono alcolizzata. I miei clienti sono uomini d’affari di mezza età che sono sempre stati trattati con rispetto. Non sono mai stata abusata da nessuno di loro. Naturalmente ho i miei sistemi di sicurezza se qualcosa dovesse andare storto. Ma finora non è mai accaduto. Finalmente ora riesco a fare la mamma senza sofferenze finanziarie. Non sto guadagnado una montagna di soldi ma il necessario per vivere bene con i miei bambini.

Via | The Guardian | Foto | Flickr

Al Mi-Sex le donne nude entrano gratis.

La fiera del sesso al centro congressi MilanoFiori di Assago.
Iniziativa anti-crisi: senza vestiti si risparmiano 20 euro. E si può regalare una propria foto hard ai visitatori.


(Nino Luca - Il Corriere della Sera) La crisi economica è arriva fino al Mi-Sex. Certo non si parla di mutui, inflazione o Alitalia. Ma per evitare, dopo anni di incrementi, uno spiacevole calo di pubblico, ecco che gli organizzatori hanno pensato a un'iniziativa per far risparmiare i propri affezionati fan. L'iniziativa non consiste nel 3x2 o nella raccolta punti, ma nell'ingresso gratis. Solo per le donne però. Ma c'è pur sempre un prezzo da pagare. Chi si presenta nuda alla cassa, «solo femmine» ci tiene a specificare il cassiere, entra gratis risparmiando 20 euro di biglietto. Basta togliersi tutti gli indumenti (guarda il video).

NUDE ALLA META - Prezzo pagato già da Sofia (nome di fantasia), professione casalinga. Lei è la prima donna a partecipare all’iniziativa «Nude alla meta». È arrivata con il compagno. Si è spogliata ed è entrata gratis. Una volta entrata si è rivestita in fretta dato che era circondata da una moltitudine di uomini paganti (ben 30 euro) in cerca di godimento per gli occhi. Si è aperto così il tradizionale appuntamento con il Mi-Sex al centro congressi MilanoFiori di Assago che sarà aperto per i patiti dell’hard fino a domenica. Un’altra novità riguarda l’orario, modificato per accontentare i nottambuli: venerdì e sabato le porte si apriranno alle 17.30 per chiudersi solo allo scoccare delle 3.

GLI APPUNTAMENTI – L’offerta di contenuti e spettacoli, che l’organizzazione definisce «didattica», presenta anche quest’anno il Mi-Sex school e l’Hard Academy. Inaugurata alcune edizioni fa, l’area propone le docenti Valentine Demy, Kristine Klaus e Natasha Kiss impegnate nei corsi di «Sesso di coppia», «Strip e lap dance» e «Diventare pornostar». A poca distanza si svolgono i provini per aspiranti porno-attori. La novità di questa edizione di Mi-Sex è il Master di regia hard tenuto da Giancarlo Candiano.

ESIBIZIONISMO – In questa edizione di Mi-Sex c’è un’attenzione particolare a quello declinato al femminile. Lo spunto è ispirato al successo di un sito internet, il cui motto è «donne che gestiscono la propria immagine». In mostra al Mi-Sex le migliori fotografie, che verranno esposte, insieme a una scelta dei migliori autoscatti pubblicati dalla storica rivista Le Ore, in uno spazio apposito e serviranno da esempio e incentivo per le visitatrici di Mi-Sex che vorranno fotografarsi e regalare ai visitatori un proprio scatto. A questo scopo è stato allestito un box fornito di specchio, nel quale le visitatrici, con l’assistenza di una hostess, potranno immortalarsi, con una macchina fotografica digitale, in versione «nature» (saranno disponibili, a richiesta, mascherine per celare i tratti del volto).

I PROTAGONISTI - Anche questa volta presenze importanti del mondo dell’hard. Max Bellocchio, regista di successo in Italia e all’estero. E poi la porno-attrice Vittoria Risi. Saranno presenti anche Maurizia Paradiso e Melany Moore, regina della lap dance acrobatica. Riccardo Schicchi, con il fido Ettore Wallemberg e il solito gruppo di bellissime, Cherie, Justine, Nausicaa, Sahara e Symba. Completano l’offerta di questo Mi-Sex le attrazioni: il «Camping dell’amore», «Lesbo sotto vetro», «Dark room» e «Area pervert». In chiusura della manifestazione, come tradizione. verranno assegnati gli ambiti Gran Prixxx Mi-Sex.

Usa, coppia fa sesso per 101 giorni consecutivi.



Fare l'amore per 101 giorni di seguito si può? Sì, è il record raggiunto da una coppia del Colorado, Annie e Doug Brown (nella foto) sposata da 11 anni.

I due hanno appena pubblicato un libro dal titolo 'Just do it' in cui raccontano che per rinfrescare il loro rapporto coniugale si sono imposti di fare sesso tutte le sere per 101 giorni, ogni giorno, senza saltarne uno.

"Ci sono centinaia di libri sul Kama Sutra e sulle possibili terapie da seguire – ha detto Doug – ma volevamo creare una guida che fosse una sorta di finestra sulla nostra relazione".

La coppia ha fatto sesso dove poteva: a casa, in macchina, sulla cima di una montagna. Al termine della maratona, entrambi esausti, si sono concessi un mese di pausa. "Dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altra molto di più rispetto ai primi giorni del nostro matrimonio, ecco quello che abbiamo imparato da questa esperienza", ha concluso Annie.

Porno ovunque: una pagina web su quattro è a luci rosse.

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(Panorama) Sarà poi vero, come scrive Bill Tancer, che ormai i social network hanno superato in popolarità i servizi di porno online? A dar credito ai dati pubblicati nel suo ultimo volume, sembrerebbe che sul lato della domanda le cose stiano andando proprio così. Ma se invece si prova a ribaltare la prospettiva e a guardare la rete dal punto di vista dell’offerta di contenuti, la realtà è ben diversa.

Una riprova ci arriva dall’ultimo e voluminoso report (qui in pdf) di Optenet, azienda specializzata in sicurezza informatica, secondo cui online continuano a dominare incontrastati i contenuti a luci rosse.
Optnet ha scandagliato 3 milioni di pagine web tra il 2006 e il 2007, analizzando la tipologia di contenuti pubblicati. Bene, il 36,21% di pagine (e cioè quasi una su quattro) presenta contenuti pornografici. Seguono a debita distanza le pagine di shopping (10,84%), viaggi (7,30%), sport e tecnologia (entrambi sotto il 5%). I siti di informazione popolano la rete con un esiguo 1,55, e su cifre simili si attestano anche quelli di business e della pubblica amministrazione.

Per quanto il suo primato sia irragiungibile, i contenuti porno hanno però registrato una flessione del 9% rispetto al dato del 2006. Secondo Optenet questo vuoto è stato colmato da una sfilza di contenuti a carattere “controverso” che nel giro di un anno sono cresciuti in maniera esponenziale. E’ il caso di anoressia e bulimia (+469%), violenza (+126%), razzismo (71%), droghe (62%).

Certo, questi numeri vanno presi con le pinze: in quanto azienda che produce software per la sicurezza (tra cui anche quella dei bambini online), Optnet ha tutto da guadagnare da una simile rappresentazione della rete. Resta, comunque, una fotografia di cui tener conto quando si parla di web.

C’è comunque un dato che potrebbe essere letto a conferma di quanto rilevato da Bill Tancer: la grande crescita registrata nella categoria “pagine web personali” (blog e social network), aumentate del 455% nel giro di un anno. Tra queste, solo il 3% è a carattere pornografico. Almeno per ora.

Rocco Siffredi fonda la scuola del sesso. La presentazione al Misex?

L'ex pornodivo intenzionato ad aprire la prima Academy dedicata all'arte amatoria.
A scuola per affinare qualsiasi abilità, ormai. Anche quella amatoria. E chi poteva essere il rettore per eccellenza se non un maestro dell'hard? È proprio Rocco Siffredi ad aver dato il via a un'insolita accademia di studio, la Siffredi Porno Academy, una scuola riservata ai maschietti desiderosi di apprendere l'arte del sesso. Ancora un progetto, per il momento, ma in caso del via ufficiale non mancherebbero gli alunni, questo è certo. Da quanto ha lasciato la carriera da porno attore Rocco si è dedicato ad altro, tra cui una linea di abbigliamento. Ma, sicuramente, il primo amore, anche nel lavoro, non si scorda mai: stimolato forse dalle lamentele dei produttori che non ne possono più di attori muniti di aiutino - viagra - Siffredi si è fatto balenare per la mente l'idea dell'accademia. Un mestiere non facile, quello del porno divo, a quanto pare. Ma con gli insegnamenti di un vate dell'ambiente dell'hard di star pronte a calcare il set ne potrebbero uscire a bizzeffe.

Insegnante mostra per errore film porno in classe.

Un insegnante di un liceo di Phoenix, Arizona, è stato licenziato dopo che sul videoproiettore che stava usando per una lezione sono apparsi alcuni filmati pornografici. Secondo la ricostruzione, l’insegnante di fotografia aveva dato dei lavori di gruppo agli alunni, e mentre solo uno dei gruppi era rimasto in classe ha iniziato a scaricare filmati porno sadomaso e bondage, dimenticandosi però che il suo computer era ancora connesso al proiettore.

Gli alunni che hanno assistito alla scena sono rimasti scioccati, non solo per il contenuto ma anche per la spudoratezza del professore, che sembra approfittasse in modo abbastanza sistematico del tempo dei compiti in classe e dei lavori di gruppo per guardare film porno alla cattedra.

Misex cosa c'è da sapere.

Ritorna l'appuntamento con il Mi - Sex, la fiera dell'erotismo e del pornografico che ogni anno attira migliaia di visitatori, curiosi di scoprire il mondo dell'eros in una cornice fatta di spettacoli soft e hard che prendono vita tra le decine di stand di case di produzione e sexy shop. A Milano dal 26, 27 28 settembre 2008

Un ruolo di primo piano lo avrà l'Hard Academy, la scuola per aspiranti pornostar aperta da tre anni fa a Milano: protagoniste alcune attraenti docenti come Valentine Demy, Kristine Klaus e Natasha Kiss che daranno suggerimenti e indicazioni a tutti coloro che sognano un futuro davanti alla macchina da presa.

Accanto a spettacoli e intrattenimenti più o meno hard (difficile non immaginare a cosa si riferisca lo show «Sesso di coppia»), ci sarà posto anche per il classico striptease e la lap dance, mentre gli accaniti fan del porno potranno incontrare icone del settore come Maurizia Paradiso e scoprire le nuove star che si affacciano a questo mondo come Vittoria Risi, ospite a Ciao Darwin nel dicembre 2007 e fresca del suo debutto hard, avvenuto nel gennaio 2008.
Altro nome di richiamo sarà quello di Laura Perego, premiata per i suoi film nei concorsi di Praga e Bruxelles: di origine siciliana, spesso ospite allo show Sexy Bar di Corrado Fumagalli, Laura Perego, stando alle notizie del settore, ha davanti a sé una brillante carriera. Ospite importante sarà anche Melany Moore, presentata come «una tra le più brave e sensuali sexy stars professioniste di Lap Dance Acrobatico d'Europa».
Il Mi - Sex sarà anche una ghiotta occasione per molte giovani attrici per provare le loro doti: Eva Anderson, Caterina Baroni, Asha Bliss, Tia Carrera, Greta Martini, Monica Maserati e Alessia Roma sono i nomi delle future star che completano il cartellone del Mi - Sex 2008.
Stando al programma, l'edizione 2008 del Mi - sex sarà un intrigante mix di pornografia ed erotismo che attirerà migliaia di persone da tutta Italia pronte ad entrare, per un giorno, nel tempio dell'eros.
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IL PROGRAMMA

Venerdì 26 – Sabato 27 Settembre dalle h. 17.30 alle h. 03.00

Domenica 28 Settembre dalle h. 15.00 alle h. 24.00
CENTRO CONGRESSI MILANOFIORI – Assago – di fronte al Forum

Tangenziale ovest – uscita Assago – Milanofiori
Autobus 320 direzione Assago – partenza MM Famagosta
Autobus 328 direzione Locate Triulzi – partenza MM Famagosta
Autobus 321 direzione Buccinasco – Assago – partenza MM Bisceglie

SARANNO PRESENTI
VITTORIA RISI – OMAR GALANTI

Dopo il grande successo di “Ciak, si giri!” in onda su Sky, in anteprima a Mi-sex, le scene hard che non si vedranno in TV.

NAKED NEWS / TG MI-SEX – LE NOTIZIE (PIU’) PICCANTI
La prima edizione, dal vivo, in conferenza stampa

GIANCARLO CANDIANO
Dopo il trionfo al Ficeb di Madrid, per la prima volta in Italia il MASTER in REGIA HARD

NUDE ALLA META
Dedicato alle spettatrici più disinibite e…nude!

HARD ACADEMY LIVE SHOW
Valentine Demy - Kristine Klaus - Natasha Kiss. Sesso di coppia – Strip e lap dance – Diventare pornostar

I SHOT MYSELF
Autoscatto – da Mi-sex agli USA passando per Le Ore

EROTIK THEATRE
Primavisione. 4° Festival dei Trailers Hard


E POI...

SILVIO BANDINELLI, ASHA BLISS, MAX BELLOCCHIO/ALESSANDRO DEL MAR, DAYANA BORROMEO, TIA CARRERA, HEIDI CASSINI, CHERY, ALESSIA DONATI, MICHELLE FERRARI, GIGLIAN, ELENA GRIMALDI, ANGELA GRITTI, JUSTINE, DENIS MARTI’, GRETA MARTINI, DIANA MISS, MELANY MOORE, ALYCE NOIR, MAURIZIA PARADISO, LAURA PEREGO, RICCARDO SCHICCHI, SIMONE SHINE, SHEILA STONE, SYMBA, CYNTHIA VELLONS, FRANCO TRENTALANCE, ETTORE WALLEMBERG.

Misex. Laura Perego: "Non farei sesso con una donna per puro gioco, ma solo se mi piacesse davvero".

(Nicole Cavazzuti - Affari italiani) Dal 26 al 28 settembre, al Centro Congressi di Milanofiori, sarà la protagonista indiscussa del Mi-Sex, la 23enne siciliana Laura Perego, che quest'anno non si limiterà a spogliarsi, ma si cimenterà pure come cantante di un pezzo dance che verrà presentato in anteprima sul palco centrale della manifestazione milanese. E Affari Italiani l'ha incontrata al Cafè Atlantic di Milano.

Come ti descriveresti?
"Sono una ragazza trasgressiva e tranquilla allo stesso tempo. Mi piace esprimermi liberamente, in tutti i sensi. E quando lavoro sono sempre molto professionale".

Per te cos'è il sesso?
"Il sesso è una cosa bellissima, che ognuno dovrebbe saper vivere senza blocchi. Ovviamente per me è anche un lavoro, ma nasce da un modo di essere, da una predisposizione".

Si dice che le donne siciliane siano molto appassionate. Confermi?
"Assolutamente e ti dirò di più: quando scopano danno il meglio di sé".

Qual è il posto più strano dove hai fatto l'amore?
"Mi ricordo con particolare adrenalina una volta che ho fatto l'amore sulla lavatrice, mentre mia madre dormiva in camera da letto. Più che il luogo, era quindi la trasgressione del momento".

Rimanendo in tema sesso: cosa non faresti mai?
"Non farei mai sesso con gli animali o con i bambini".

Ti piace fare l'amore con due uomini?
"Si, l'importante è che i due uomini siano all'altezza e che la cosa sia vista come un divertimento".

E con una donna?
"Conosco molto meno la sessualità femminile. Per quanto ho potuto sperimentare è un'esperienza più intima, più coinvolgente. Non farei sesso con una donna per puro gioco, ma solo se mi piacesse davvero".

Nasce a Bolzano la prima clinica d'Italia che curerà i malati di sesso.

(Affari italiani) Sesso dipendenti? Ora c è la cura. A Bolzano esiste una clinica per curare questa patologia. Trent’anni dopo l’America, come in quasi tutto, oggi anche l’Italia comincia a prendere sul serio la questione. Per chi voglia curarsi, c’è una porta dove bussare.

È quella della Società di intervento sulle patologie compulsive, a Bolzano, in vicolo Gumer, proprio di fronte al municipio. Tre giorni di ricovero costano 500 euro. Perchè essere dipendenti dal sesso non vuol dire essere maniaci. E considerando che i sex addiacted, cioè chi lo fa in un modo sfrenato, disordinato, ovunque, con chiunque e senza protezioni, sono almeno 1,5 soprattutto maschi e del Nordest. La guarigione, non per tutti, in 6 mesi o anche anni di cura con una terapia farmacologica associata a colloqui con psicoterapeuti.

GLI ATTORI- E dalla malattina non sono esclusi neanche gli attori. Come Michael Douglas e David Duchovny sono finiti in strutture specializzate per ritrovare una vita affettiva normale.

Pirati dei Caraibi, la Disney farà causa alla versione porno.

(Affari italiani) La trilogia sui "Pirati dei Caraibi" con Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightly avrà una versione porno, intitolata "Pirati 2: la vendetta di Stagnetti". Il logo del film porno è molto simile a quello Disney, la storia è ancor più simile (anche se i nomi dei personaggi sono stati cambiati), insomma ci sono le basi per una battaglia legale tra Disney e Digital Playground.

Secondo un proverbio americano "l'imitazione è la più alta forma di ammirazione", ma alla Disney non sono disposti a tollerare che il capitano Jack Sparrow e gli altri personaggi entrino a far parte di un film a luci rosse. Tra l'altro, "Pirati 2: la vendetta di Stagnetti" viene annunciato come il più costoso film porno della storia: ci sono effetti speciali, costumi elaborati, spettacolari combattimenti, tecnologia digitale e una vera trama. Insomma, non si tratta del classico film XXX in cui gli attori si spogliano

"Pirati 2: la vendetta di Stagnetti" può contare su un cast di star dell'industria a luci rosse: Jenna Haze, Bella Donna (ovviamente, è il nome d'arte), Abbey Brooks e Sasha Grey. Nel 2005, era già stato prodotto un film porno ispirato alla trilogia Disney: si intitolava semplicemente "Pirati" e non suscitò molte polemiche. Forse, perchè non aveva avuto un lancio in grande stile come "Pirati 2: la vendetta di Stagnetti".

Sesso, gli italiani sognano il mènage à trois e il maschio è fissato col sedere.

(Il Messaggero) Io, te e lei: agli italiani piace farlo a tre. O forse sarebbe meglio dire "piacerebbe", visto che si parla di fantasie sessuali. Ebbene sì, il 65% dei maschi italiani è ossessionato dal "mènage à trois", che è il sogno più bollente anche per il 25% delle compatriote. Lo svela l'indagine "Qual è la tua ossessione segreta?", svolta per Calvin Klein da "iModerate research technologies", e condotta fra Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Russia, Germania, Italia e Spagna, con 8mila persone intervistate, tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni.

Agli italiani non piace farlo "strano". I maschi italiani, quindi, fantasticano soprattutto sul "mènage à trois". Al secondo posto nella classifica delle loro fantasie, c'è la seduzione delle ragazze più giovani. I maschi nostrani brillano, però, per un record, quello di avere la percentuale più bassa al mondo di preferenze per avventure e tresche amorose (21%). Dall'indagine emergono anche risultati che sorprendono: gli uomini sono meno trasgressivi di quanto le donne credano. Ad esempio, davvero pochi di loro pensano a soluzioni estreme o particolarmente hard come fare video sexy, essere legati o travestirsi. Insomma, a pochi piace il famolo strano, come diceva Verdone in un film.

Italiane fissate per la chirurgia estetica. E se nel mondo, nella preferenza per il "mènage à trois", gli uomini italiani sono terzi, le loro connazionali detengono il primato. Insieme alle russe, inoltre, le italiane hanno anche il primato nell'immaginare un'avventura sessuale (39%). Le donne sembrano avere le idee molto chiare anche su un altro fronte: se devono indicare il fattore o la qualità maschile che accende le loro fantasie erotiche, dicono il fondoschiena (47%) e gli occhi, apprezzati dal 41% delle signore. L'indagine rivela poi che le italiane, più che gelose del partner, sono attente a sé stesse: se la chirurgia estetica, nella classifica mondiale è la seconda ossessione più frequente, per il 44% delle italiane è la prima. La gelosia per il partner, al primo posto tra le ossessioni mondiali, retrocede invece in seconda posizione (43%). In Europa, al primo posto tra le ossessioni delle donne ci sono l'ex amante, l'essere legate e il guardare video pornografici.

Gli italiani guardano il "lato b". Dai dati emergono conferme sugli stereotipi più diffusi, come quello che gli uomini, quando pensano alle donne, si concentrano sulla fisicità: il seno (primato americano con l'83%), il sedere (al primo posto nelle preferenze degli italani, con il 73%), la lingerie e le gambe. Le signore, invece, pare che apprezzino maggiormente le esperienze sensoriali più larghe e anche sfuggenti. Inoltre, i dati dell'indagine parlano chiaro: il sentimento dell'amore è stato smitizzato. Lo scatto della cosiddetta scintilla dipende dagli ormoni e dai feromoni: per le donne, per esempio, se c'è qualcosa che accende il corpo e il cuore, è l'odore dei maschi.

Gli americani preferiscono i film porno. Sono tante e diverse le fantasie e le ossessioni che distinguono ogni Paese. Gli Stati Uniti, ad esempio, detengono il primato di preferenze per la pornografia (73%) assieme ai canadesi (65%), che nella lista delle ossessioni mondiali è in seconda posizione. L'autoerotismo è la fantasia segreta per il 62% dei maschi americani, seguita dall'ossessione per ex amanti (35%) e per le celebrità (22%). Non dissimili le passioni delle compatriote: la masturbazione incassa il 41% di segnalazioni e la passione per le celebrità il 37%. Il 25% delle donne ammette di essere attratta dall'uomo della porta accanto, mentre i sex toys sono gli oggetti delle fantasie di americane (45%), canadesi (44%) e tedesche (40%).

Gli inglesi i più trasgressivi. La passione per donne più giovani (61%) e il sesso a tre sono le priorità tra le fantasie, per gli uomini canadesi (59%), russi (53%) e spagnoli (56%), ma i campioni del desiderio verso le più giovani sono i tedeschi (70%). Gli inglesi sono i più trasgressivi al mondo: amano le pratiche di bondage, ovvero l'essere legati (25%) e condividono con gli americani il primato nella fantasia del travestimento (9%). Riguardo le avventure e la gelosia, le donne inglesi sono le più gelose (44%), seguite dalle russe (43%). Il desiderio di relazioni extraconiugali contraddistingue invece le spagnole (38%), che solo in seconda posizione indicano la gelosia (36%) come sentimento ricorrente. Per quanto riguarda i maschi, i più gelosi di tutti sono i russi (35%), mentre gli spagnoli (58%) fantasticano più degli altri sulle storie amorose extraconiugali, superando tutti anche nella fantasia di girare un video porno (45%).

Milano. Faceva sesso con i clienti assieme al suo cane.

(Affari italiani) Offriva il proprio cane, un pastore belga di cinque anni, per prestazioni sessuali a pagamento nel proprio appartamento in via Tonale a Milano. Prestazioni che a volte prevedevano anche il diretto coinvolgimento della padrona. La protagonista della storia è una donna 29 anni di nazionalita' brasiliana. E' stata scoperta e denunciata da un volontario dell'associazione AIDAA che ha operato in incognito dopo una segnalazione anonima giunta nei giorni scorsi allo sportelloanimali@libero.it, lo sportello telematico di segnalazione riservato ai problemi di condominio ed ai reati contro gli animali dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente.

La donna pubblicava gli annunci a pagamento sotto la copertura di centro massaggi, in realta' per una clientela molto selezionata la brasiliana offriva anche prestazioni di altra natura, tra cui i rapporti sessuali con la presenza attiva del proprio cane (e su richiesta con la presenza di lei stessa): un bellissimo pastore belga di cinque anni appositamente addestrato per le prestazioni di carattere sessuale. La prestazione con la presenza del cane andava dai 150 ai 300 euro. Lorenzo Croce, presidente nazionale AIDAA, spiega: "Venuti a conoscenza della situazione grazie alla segnalazione di un'inquilina del palazzo dove si prostituisce la brasiliana, i volontari della nostra associazione si sono finti clienti ed hanno contrattato in tre diverse circostanze la prestazione senza ovviamente usufruirne, fino a venerdi scorso quando io stesso con due volontari ho effettuato un blitz nella casa di tolleranza fingendomi cliente e ho finto di concordare la prestazione con l'uso dell'animale per la quale ci e' stato chiesto un importo di 250 euro a testa". Da qui la decisione di denunciare la prostituta alla procura della repubblica di Milano per maltrattamento sugli animali. Non e' questo il primo blitz di AIDAA per contrastare la prostituzione con animali a Milano. Lo scorso anno erano state sette le prostitute denunciate per il medesimo reato nel capoluogo lombardo dagli animalisti dell'AIDAA.

Confessioni di una mistress: "Gli uomini pagano 1200 euro all'ora per farsi frustare".

Sapphiria DeSade è diventata popolare con la trasmissione Lucignolo.

(Cronaca qui) È la “mistress” più famosa d’Italia. Diventata popolare con la trasmissione Lucignolo di Italia Uno, oggi gira in lungo e in largo il Paese. Invitata nei locali e lautamente pagata, Noemi Masoero, 25 anni, in arte Sapphiria DeSade, non disdegna le feste private dove, davvero, riesce a dare il meglio di sè.
La sua specialità è quella di infliggere sofferenze atroci a uomini che, solo così, trovano piacere. Giù la maschera, Noemi Masoero è una ragazza come tante, che ha trovato il successo attraverso le sue performances. Viene dalla provincia torinese, da Casalborgone, dove vive e dove tutti la conoscono.

Piacere sadomaso
«Sono una mistress professionista e una performer fetish», spiega, lasciando stralunato chiunque non mastichi un po’ di spettacoli sadomaso, bondage, pvc e quant’altro ruoti intorno al mondo dell’eros e dell’hard. «Mi spiego: sono un’artista del sadomaso. Mi diverto a far soffrire i miei schiavi. È spettacolo. Ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo frequentando party e feste fetish - racconta la ragazza -. Ero appena ventenne. Dopo il diploma ho lavorato come body piercer ma la mia vera passione sono sempre state le fruste. Sono un’istruttrice federale di equitazione e so bene come maneggiarle».
Dominatrice
Solo che dai cavalli è passata agli uomini...
«Ho l’attitudine dominante, sono una padrona. Agli animali non farei mai del male, ne ho tantissimi a casa. Agli uomini, invece... Io sono mistress per attitudine e non per gioco o moda. Odio le veline che lo fanno solo per apparire e mettersi in mostra».
Una media di cinque spettacoli a settimana, un cachet di circa quattrocento euro per venti minuti d’esibizione. Spettacoli che altro non sono che sottomissioni dei suoi schiavi, con frustate nella schiena, colate di cera sul petto, calci nei genitali, dilatazioni anali, calpestamenti con tacchi alti anche trenta centimetri, controlli del respiro, mummificazioni, sospensioni per i piercing e via di tortura in tortura.

Politici e banchieri
«Politici, banchieri, impiegati, avvocati: non puoi immaginare quanti sono gli schiavi. Conosco gente che sotto la giacca e la camicia va al lavoro con le borchie e le cinghie della sua padrona. Pensa - racconta Noemi - che una volta ad un mio spettacolo era venuto un mio vecchio amico di Casalborgone. Non sapeva di trovarmi lì: quando mi ha vista sul palco ci è rimasto malissimo. Ma quanto era imbarazzato. Chissà perché? Io mi sento davvero a mio agio. Purtroppo, da fuori, questo mondo è visto con troppi sospetti e preconcetti. Invece non c’è niente di male».
Giù dal palcoscenico una vita normale: «A me piace dominare, ma con il mio fidanzato so essere dolcissima. Lui non fa spettacoli, non è uno schiavo professionista e nemmeno gli piace. Ha una pazienza straordinaria, un giorno lo faranno santo...».

Porno veline? Alcune di loro han provato a diventare pornostar ma...

Floriana Panella (Roberta Missoni Gemma) @ Davide Maggio .it

(DavideMaggio-it) Che gran parte delle aspiranti Veline sia composta da ragazze disposte a tutto è facile immaginarlo e, probabilmente, constatarlo. Che sul palco di Veline ci sia stato spazio anche per la protagonista di “Dietro da Impazzire 7” forse era più difficile anche solo pensarlo.

Ma il 25 luglio scorso, a calcare il palco di Veline a Chioggia c’era tale Floriana Panella. Riguardiamo la sua performance…

Siore e Siori, Floriana Panella altro non è che il vero nome di colei che, in arte, fu Roberta Missoni e che attualmente è Roberta Gemma. La fanciulla debutta nella cinematografia a luci rosse con il film “The Order”. In una intervista ha dichiarato: “Sono fondamentalmente una esibizionista. Ne ho avuto una prova tangibile posando per i calendari che ho realizzato. Sono cosciente del mio corpo, mi piaccio e trovo piacere nel mostrare quella che io considero una mia grande qualità, tra l’altro del tutto naturale. Non posso nascondere il fatto di provare un immenso piacere nell’essere osservata, ammirata e desiderata, lo faccio senza forzature e senza accettare compromessi.“ Nella corso della sua carriera entra in contatto con Riccardo Schicchi, grazie al quale inizia ad esibirsi nei locali di lap dance più gettonati di Roma, ma viene notata anche da Tinto Brass, che pare le abbia proposto una parte di rilievo in un suo film. Viene successivamente contattata dalla Sins Factory in cui trova il partner ideale per affrontare nel modo migliore una carriera nel mondo dell’hard.

Ed in effetti la ragazza merita. Forse più come pornostar che come Velina.



Sesso, una ricerca sdogana il sadomaso: "Chi lo pratica è felice".

Lo studio dell'università australiana del Nuovo Galles del Sud.
(4minuti) Le pratiche sessuali sadomaso e bondage non sono dannose per la salute mentale. A sdoganare cuoio, frustini e veneri in pelliccia è una ricerca dell'università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, pubblicata sul Journal of Sexual Medicine. Sul campione di 20mila australiani adulti esaminato, è risultato che il 2% prende parte in ruoli sessuali di sadomasochismo, dominazione o sottomissione. Ma contrariamente agli stereotipi, questo non dipende da abusi o mancanze sessuali.

"I risultati - si legge nelle conclusioni della ricerca, coordinata da Juliet Richters - confermano che bondage, disciplina e sadomasochismo (Bdsm) sono semplicemente un interesse sessuale o una sottocultura che attrae una minoranza". Queste pratiche sarebbero inoltre più comuni tra gay, lesbiche e bisex, e i partecipanti risultano più avventurosi sessualmente anche in altri modi. Ma contrariamente a quanto si poteva credere, dice la Richters, "non hanno maggiore probabilità di essere costretti all'attività sessuale e non hanno una tendenza maggiore ad essere infelici o ansiosi".

Anzi, dalle analisi psicologiche gli uomini che ne prendono parte risultano anche più felici della media. Ma questo non deve far pensare al bondage come una cura per la tristezza. L'ipotesi per spiegare questo maggiore benessere psicologico prevede che chi adotta queste pratiche sia più in armonia con sé stesso, perché parte di qualcosa di inusuale in cui si trova a loro agio. Farlo senza esserne convinti o a proprio agio sarebbe quindi deleterio.

Ma intanto la ricerca propone di sdoganare chi si diletta con questi inusuali modi del sesso. "Le persone con questi interessi sessuali - conclude la professoressa Richters - sono viste da tempo, da parte della medicina e della legge, come persone danneggiate e bisognose di terapia, se non pericolose e bisognose di restrizioni legali". Ma se i risultati della ricerca australiana fossero confermati, questi stereotipi potrebbero cambiare.
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Vi mettiamo a disposizioni due trailer che trattano di Bdsm, uno etero ed uno gay. De Gustibus...



Dagli Usa il masturbatore in silicone.

Dagli Usa arriva di tutto. Sono poi sorprendenti nell'inventare oggetti che "aiutano" a fare sesso. Quest'oggetto è una sorta di vagina di morbido silicone (ma può essere anche un ano) che serve ai maschi per masturbarsi. Per parecchio tempo, testimonial di questo "giocattolino" è stato Johnyy Castle, uomo dell'anno 2007 e pare che grazie a lui le vendite siano letteralmente "schizzate" in alto. Ecco come si utilizza.
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Sesso tra gli scheletri in Ateneo. "Ho fotografato il prof nudo".

Torino, la Procura apre un'inchiesta.

(Cronaca qui) Lo scandalo a luci rosse esplode come una tempesta all’università. Mentre voci di corridoio rilanciano con forza l’idea che le molestie sessuali siano una triste consuetudine nei locali della storia scuola di specializzazione in medicina legale, i vertici dell’ateneo respingono con forza l’idea che un concorso possa essere stato truccato proprio in virtù di favori sessuali. E la Procura ha aperto un’inchiesta.

A monte di tutto c’è la sentenza del Tar che ha annullato il concorso per tre posti alla scuola di specializzazione: gravi vizi formali e tutto da rifare. Ma una candidata esclusa, la dottoressa A. sostiene che è stato il suo rifiuto a pesanti avances sessuali a condizionarne la bocciatura. «Già in passato ho subìto molestie sessuali a opera di un professore, anche prima di laurearmi - ha raccontato -. Poi due o tre mesi prima del concorso. Quando hanno visto che ero incinta, non andavo più bene. È arrivata un’altra candidata, molto bella e ha passato il concorso». La dottoressa sostiene di aver conservato le prove di quelle attenzioni cui, in passato, avrebbe ceduto: «Ho una fotografia del professore con il membro di fuori, fatta con il cellulare. E anche degli abiti sporchi che ho conservato». «Sono pronta a raccontare tutto e a mostrare questi elementi se un giudice mi chiamasse. Anche se non vorrei affrontare un processo per evitare di dover raccontare certi particolari. E anche perché io stessa non farei una grande figura, temo» conclude.

In Procura, per il momento, c’è grande cautela. Il procuratore reggente Raffaele Guariniello ha aperto quello che in gergo si chiama “fascicolo K”, ossia con gli atti relativi al caso in questione: «L’abbiamo aperto d’ufficio per poter effettuare verifiche. Occorre valutare se vi siano estremi di reato per cui si possa procedere d’ufficio o se occorra una querela di parte». Nei prossimi giorni verranno sentiti sia la dottoressa A. sia il professore da lei accusato. Nella realtà, le questioni sarebbero due: da un lato le molestie sessuali, dall’altra il falso in atto pubblico. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, afferma la dottoressa A. che «una candidata ha fatto un pessimo compito, gliel’hanno riscritto totalmente». Sull’altro fronte, a parlare è il legale della dottoressa, l’avvocato Marialuisa Capuani: «C’era la volontà della mia assistita di sporgere querela». Quindi, altre vittime di molestie all’interno dell’ateneo? «Lei mi ha parlato di altre due ragazze. Ma per il momento ci eravamo concentrati sul ricorso al Tar, riservandoci di valutare altri elementi in un secondo tempo».

Lo scenario è di quelli che effettivamente fanno scalpore: la dottoressa ha riferito di aver dovuto sottostare alle deviazioni a livello sessuale del suo docente. Si parla anche di incontri ravvicinati e “giochi” nella sala degli scheletri dell’istituto di medicina. Altre studentesse, pur non volendo comparire con il proprio nome e cognome, dicono di aver sempre sentito di molestie sessuali nel dipartimento. Una, in particolare, dice che i due professori presi di mira «non godevano di buona fama». Altri studenti, interpellati dai cronisti, dicono che si tratta solo di calunnie, di invenzioni fantasiose.
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La dottoressa G. La candidata vincitrice. «Niente favori, ho solo studiato».
(Cronaca qui) La dottoressa G. è una delle candidate che hanno passato con esito positivo il concorso poi annullato dal Tar. Ieri ha saputo dai giornali dell’esplosione di un vero e proprio bubbone alla facoltà di medicina. Lei si è classificata al primo posto nel concorso annullato e sa delle accuse di irregolarità mosse da una sua collega. «So che dice che qualcuno ha riscritto il compito - risponde -, ma il mio è assolutamente regolare. Basta verificare gli elaborati: su quel foglio c’è la mia calligrafia».

E per quanto riguarda le accuse di favori sessuali richiesti alle candidate: «Io non ne so niente. Ho passato il concorso perché ho studiato. Certe affermazioni devono essere provate». Affermazioni, quelle della candidata esclusa, che però non riguardano certo soltanto questo concorso, ma che si estendono a tutto l’ambiente dell’istituto, con diverse studentesse e specializzande che avrebbero subìto pesanti attenzioni da alcuni docenti: «Anche di questo non so niente, non ho mai sentito parlare di niente del genere. E comunque io non ne sono stata vittima. Ho passato il concorso perché ho studiato».

Eros, psiche e fantasia. C'è chi descrive scene di necrofilia e perfino sesso con alieni.

Un tempo erano considerate perversioni. Ora gli psicoterapeuti assolvono i nostri desideri proibiti. Perché possono curare molte patologie.

(Paola Emilia Cicecore e Laura Margottini - L'Espresso) Ci imbarazzano quando invadono la nostra mente, disegnando scenari che a volte ci sembrano inaccettabili. Ma possono servire a curare traumi e malesseri che compromettono la serenità della nostra vita sessuale. Per questo gli psicoterapeuti hanno sdoganato le fantasie sessuali, anche quelle più indecenti. Che sono le più frequenti e le più importanti per il nostro equilibrio.

Qualche esempio? Al 90 per cento degli adulti succede di pensare a qualcun altro mentre fa l'amore col proprio partner, il 15 per cento sogna un rapporto a tre, l'11 si immagina sul set di un film porno. E c'è anche chi descrive scene di necrofilia e perfino sesso con alieni. È quanto emerge da un'indagine scientifica sulle fantasie sessuali di 19 mila inglesi sopra i 18. Realizzata dallo psichiatra freudiano Brett Kahr, che l'ha raccontata nel suo ' Indovina chi viene a letto?' (Ponte alle Grazie 2008). "Le fantasie erotiche sono un ottimo indicatore dello stato di salute della società", spiega Kahr: "Sono un prodotto dell'inconscio e contengono informazioni preziose sul nostro rapporto col sesso". Oltre a svolgere funzioni fondamentali per la nostra salute, "ad esempio per soddisfare desideri nascosti o esprimere creatività".

Tanto che c'è chi le usa in terapia. Come Claude Crepault, sessuologo dell'Università di Montreal. Noto per i suoi studi sull'immaginario erotico da cui è nata la sessoanalisi, un approccio terapeutico, spiega lo scienziato canadese, "che punta a utilizzare le fantasie sessuali, che fanno parte della nostra realtà quanto il sesso agito, per aiutare i pazienti a comprendere e correggere le basi inconsce dei disturbi che riguardano la sfera sessuale".

Prima di tutto di quelli maschili. Perché sono soprattutto i maschi ad avere un identità di genere più fragile che può trasformarsi in perversioni o altri eccessi: è la tesi che Crepault espone in un saggio appena pubblicato da Franco Angeli: 'La sessoanalisi. Alla ricerca dell'inconscio sessuale'.

Se la sessuologia clinica punta al sintomo, la sessoanalisi parte dalle fantasie, soprattutto da quelle più inconfessabili, per lavorare sulle motivazioni profonde che stanno dietro ai nostri comportamenti. "In altri termini sulla nostra mappa sessuale, che si crea a partire dalle esperienze infantili e si basa sul modo in cui percepiamo l'identità e l'altro, e sul vissuto di eventi significativi. Arrivando a costruire il percorso sul quale si muove il nostro immaginario erotico", spiega Domenico Trotta, andrologo e psicoterapeuta, curatore dell'edizione italiana del saggio di Crepault.

È un approccio innovativo, utilizzato per trattare un disturbo classico come l'impotenza, quando non sia giustificata da evidenti patologie organiche, ma anche perversioni o disturbi del desiderio. "Pensiamo a un matrimonio non consumato, un evento più frequente di quanto si pensi", spiega Trotta: "È fondamentale chiedere all'uomo, in un colloquio singolo, se ha fantasie di penetrazione. Se questo tipo di fantasie non ci sono, è questo, e non la mancanza di rapporto, a diventare il problema centrale di cui è importante indagare la motivazione.

Come è avvenuto in una coppia di pazienti sposati da 15 anni, ma entrambi vergini: lei sognava un marito dominatore, mentre lui, schiacciato da una madre autoritaria e invadente, è riuscito solo dopo una lunga terapia ad ammettere che avrebbe desiderato una donna in grado di dominarlo e dargli ordini".

Nella stessa ottica, la disfunzione erettile non può sempre essere liquidata come semplice ansia da prestazione: "Spesso entrano in gioco meccanismi più profondi, che hanno a che vedere con le paure nei confronti dell'altro sesso", prosegue il medico: "La sessoanalisi mette l'accento su una paura antica e grave, la paura di perdere la propria identità nella penetrazione", osserva Trotta. E racconta di un suo paziente trentacinquenne, giovane e brillante con problemi di impotenza, che dopo mesi di terapia ha fatto emergere il suo vero problema, raccontando un sogno in cui immaginava di penetrare la sua compagna, e di vedere il proprio pene farsi sempre più sottile.

Inchiesta a luci rosse di Panorama. Un giornalista si finge attore porno.

(carmelo.abbate@mondadori.it - Panorama) Sono diventato un attore porno. Ho iniziato dai sexy shop. Mi sono proposto per fare dei provini. Sono stato respinto. Mi sono offerto a case di produzione, registi, attrici. Sono entrato nel giro. Li ho conosciuti nella vita di tutti i giorni. Sono diventato uno di loro. Sono stato a cena fuori con loro. A casa loro. Sono stato con loro nei club privé. Li ho visti fare sesso lontano dalle telecamere. Partecipare a scambi di coppie con sconosciuti. Ho fatto un corso accelerato con una pornostar. Ho partecipato a uno spettacolo hard con una vera regina del palcoscenico mentre la gente ci acclamava. Ho fatto infine il grande salto: il set, le telecamere, la scena. Ho scoperto guadagni, tariffari anatomici, trucchi del mestiere. Per funzionare bene, per fingere bene. Ho imparato cos’è un face-cam, un come-shot, la posizione scrocchia-galletto. A giudicare un’attrice in base al disegno dei peli sul pube. Ho visto mariti e fidanzati manager, guardoni. Attori che sono la caricatura di loro stessi. Altri bravissimi, professionali. Attrici di una bellezza tale che potrebbero avere il mondo ai loro piedi. Ma forse ce l’hanno già. Ho imparato a non giudicare. Anche se ho scoperto un mondo che visto da fuori appare molto più intrigante che dal vivo. Un mondo nel quale le luci rosse lasciano il posto a fari giganti bianchi davanti ai quali c’è un regista che muove i protagonisti come avesse in mano un telecomando.

Il porno oggi è come un pugile suonato. Vaga stordito per il ring cercando di capire da dove arrivano i colpi. Prima l’avvento dell’home video, le cassette, i dvd, che ha sancito lo storico declino dei cinema a luci rosse e di riviste cult come Le ore. Poi internet, i filmati gratuiti su siti come Amaporn o Youporn, la pay tv e i telefonini. L’industria italiana del sesso, prostituzione esclusa, continua a muovere un giro d’affari annuo superiore al miliardo di euro. E gli ultimi dati lo danno in crescita del 10 per cento. I sexy shop cercano strade alternative e si buttano su oggettistica varia e biancheria intima. La produzione italiana di film è in stallo, stordita dalla concorrenza dei paesi dell’Est Europa. Eppure basta lanciare un appello sul web per la ricerca di un volto per interpretare Moana Pozzi in una fiction e piovono 5 mila adesioni a tempo record. Pochi grandi attori e tante caricature. Poche produzioni di qualità e tanta boscaglia. Dentro la quale ormai può metter piede chiunque. Perfino un giornalista.
Tutto il mondo è gonfiabile visto dall’interno di un sexy shop. Il pene, la vagina, la donna infermiera, la donna maestra, la donna molto vecchia. «Addirittura una mucca è gonfiabile» ammicca il proprietario della boutique di una via centrale di Milano. Lui la sa lunga. Gli dico che mi piacerebbe fare l’attore. Lui non è sorpreso, ne ha già avviati parecchi. Ascolto i suoi consigli. L’unico modo è quello di provarci con chi fa i film amatoriali. I grossi non ti rispondono. Bisogna fare la gavetta, anche nel porno. Mi raccomanda la produzione Cento per cento che fa i film con le mascherine. E il regista Marzio Tangeri «quello che ha lanciato Michelle Ferrari». Mi riempie di numeri di telefono.
La prima telefonata è per Showtime. Risponde una donna, parla con accento inglese. «Noi siamo la distribuzione, la produzione non è in Italia». Dove? «Non lo sappiamo. Mandi una mail, ma sarà molto difficile avere una risposta». Infatti non arriverà mai. Né da Showtime né dalle altre grandi del settore come Pink’o, Atv. Picche pure con Riccardo Schicchi. Chiamo la signora Luce Caponegro, la regina redenta che una volta si faceva chiamare Selen ma adesso per carità non vuole neanche sentire la parola porno. Vuole invece sapere il nome di chi mi ha dato il suo numero. Marzio Tangeri dopo i fasti di Michelle dice che il settore non attraversa un buon periodo, troppo schiacciato da internet e webcam. Si farà sentire lui. Sembra andare meglio con quelli di Cento per cento. «Ok. Ma devi essere pronto a venire a Firenze. Magari anche una volta a settimana». E il provino? «Il provino è già film. Ti metti la mascherina e giri». E i soldi? «Non devi pagare, non ti preoccupare». Ah…! «E allo stesso modo non ti viene rimborsato nulla».
Per diventare attore porno ci vuole uno che ti inserisca nell’ambiente. È così che via via sono entrato a contatto con le persone giuste. Fino a realizzare il sogno di stare seduto a cena allo stesso tavolo con un mito dell’hard. Uno che da Cicciolina a Moana, a Selen, fino ad arrivare alle pornostar di oggi, ha recitato con tutte: Roberto Bob Malone. L’uomo, per capirci, che addirittura una volta che stava a Cannes per il Festival, parole sue, «al ristorante in un tavolo vicino al mio c’era nientemeno che Robert Bob De Niro che a un certo punto si alza e viene al mio tavolo, proprio lui! Bob De Niro!, per salutarmi e per dirmi fac Bob fac tu sei il migliore de best attore facching porno del mondo». Chi mi accompagna mi presenta come uno che ha già iniziato a girare qualcosa. Dico che non è stato facile e che la prima volta per l’emozione non è andata bene. Malone sorride. Gli chiedo come faccia a farsi trovare sempre pronto, qual è il segreto. «Nessun segreto, è solo una questione di professionalità. Sai quello che devi fare e fai».
La cena scivola via in un’atmosfera gioviale e leggiadra. La serata si conclude in un club privé. Dove per entrare se sei un uomo solo paghi 300 euro, una coppia molto meno. Noi niente. Con le attrazioni che abbiamo si entra tutti gratis. L’interno sembra una discoteca come le altre, con una pista e delle poltrone intorno. Ci sediamo, ordiniamo da bere. L’atmosfera si fa un po’ familiare. Il dj abbassa la musica e urla al microfono: «Signori e signore questa sera abbiamo l’onore di avere con noi il mitico Boooob Malone!!!». Che roba, che applausi! Malone prende il microfono saluta gli amici della notte e dice che questa sarà una notte molto speciale. Poi si gira verso di noi e chiede ad alta voce una volontaria per una prestazione sessuale. Ma le presentazioni del dj non sono finite, è la volta della «grande Natasha, la regina incontrastata delle gang bang» che si alza e ringrazia improvvisando uno spettacolo con una ragazza di vent’anni che vuole entrare nel mondo dell’hard «qui c’è il mio numero chiamami ti prego» e una biondina «niente cinema per favore voglio metter su famiglia». Finiscono tutte e tre nude al centro della pista.
Ora Natasha e il marito Sergio vogliono un po’ di intimità. Si spostano nella zona calda. Si entra da una porticina attraverso una tenda. Le luci sono soffuse. Gli uomini e le donne diventano sagome, corpi, pulsioni. Ci sono i box con letti dove si fa l’amore a gruppi. Dalle grandi finestre altri guardano, si eccitano, si accarezzano. Natasha e Sergio entrano in un box, si spogliano, si sdraiano. Fanno l’amore. Come marito e moglie. Come la coppia che entra e si accoppia nello stesso letto. Chi sta alla finestra si gusta fino in fondo Natasha che finisce nelle braccia dell’altro, poi della donna, fino all’apoteosi dell’orgia. È quasi l’alba quando lasciamo il locale alla periferia di Torino. All’uscita si vedono cose diverse rispetto a quando sei entrato. Dove sei, il palazzo intorno, il parcheggio o il distributore vicino. Si va a casa di Natasha e Sergio, un’ora di macchina per assistere allo spettacolo di un’aurora stanca di venir giù ogni mattina a smacchiare le tinte opache delle notti estreme.
Uno dei modi migliori per chi vuole iniziare la carriera di attore nel mondo dell’hard è quello di partecipare a una gang bang con la pornostar Natasha Kiss. Lei guadagna dai 1.500 ai 2 mila euro. Gli uomini, nulla. Dalla sua alcova negli ultimi 5-6 anni sono usciti 12-13 attori. Il più famoso è Omar Galanti, quello che lei posiziona alla destra di Rocco Siffredi, e che oggi intasca 1.000 euro a scena. Ma è solo una eccezione. La regola invece è che se funzioni un minimo nel film successivo arrivi a beccare 200 euro. Ma se non hai delle caratteristiche ben precise, tipo un numero di orgasmi pazzesco o misure titaniche, non ti chiamano più. Discorso a parte per le ragazze, che nei film di Natasha guadagnano più o meno 300 euro. Le più brave 500.
Non è facile iniziare a fare l’attore porno. Dall’oggi al domani ti ritrovi a braghe giù con la Jessica Rabbit della situazione che prima ti si struscia addosso per farti vedere le posizioni e poi si gira verso la tua insegnante e fa delicatamente presente che il tuo elettrocardiogramma è piatto: «Nulla, nulla! Ma questo ce l’ha?». Siamo a Torino. In cattedra c’è Natasha Kiss coadiuvata da una conigliona gommosa. Sui banchi siamo in quattro, due ragazzi e due ragazze. Il corso è sperimentale, quindi gratis. In autunno diventerà parte di un progetto più vasto. La prima cosa che ti insegnano a scuola è il trucco. Non tutti sanno che per gli occhi, per esempio, bisogna prediligere colori caldi: oro, marrone, terra, perché emanano calore. E il rossetto deve essere rosso o tonalità sempre «terracee». Vestizione, regola per le donne: «Le calze autoreggenti devono essere una misura in più» spiega la maestra Natasha. Si tira via il vestito. Puf, rimane nuda. Sotto non aveva neanche le mutande. «Perché se no stringono e provocano il salsicciotto arrotolato sulla gamba». Attenzione uomini: vietato il tanga perché «fa abbastanza schifo». Si passa alle simulazioni. Sembra facile. Invece come ti metti c’è sempre una telecamera che deve vedere prima di te. E per tenerti pronto non ti resta che farti i filmini in testa.
Ormai qualche amico nell’ambiente ce l’ho. Uno chiama Michelle Ferrari e le chiede di darmi un occhio. Le dice che ho già fatto qualcosa e che sta pensando di lanciarmi ad alti livelli. Il risultato è un disastro. Il posto è alle porte di Firenze. Ci sono almeno 500 persone. Ragazze in bikini girano tra i divani. Altre si spogliano, fanno lap dance. Michelle Ferrari ha un contratto di esclusiva con la casa di produzione Pink’o che le passa uno stipendio di 2.500 euro al mese per girare tre film l’anno più due «gonzi», ovvero quelle scene di sesso senza trama da usare qua e là. Michelle fa anche molte serate. Il suo cachet va da 500 a 850 euro. Sale sul palcoscenico per ultima. Le ragazze prima di lei guadagnano sui 100 euro. Oltre allo spettacolino privato con il cliente in camerino dove si fanno pagare 50 euro per 10 minuti di strip. Michelle, oltre a essere bella, è dolce, carina. Mi mette a mio agio, beviamo qualcosa. Poi sale sul palco avvolta da una camicia da notte trasparente bianca. Arriva il mio turno. Balliamo, mi spoglia pian piano. Poi sono a terra. Lei è sopra di me. Si muove, si alza, ritorna. Il pubblico mi urla le cose più sconce, cori da stadio. Sono pietrificato. La gente non gradisce. Michelle alla fine mi consola.
Prima di iniziare a girare, un attore deve mettere il passaporto aperto sulla foto in una mano, la carta d’identità nell’altra, portare i due documenti ai lati della faccia e farsi fotografare. Tutto questo, mi dice il regista «per provare che sei maggiorenne, hai firmato un contratto, hai fatto le foto che sei tu, dopo non puoi più rompere». Poi si firma una liberatoria. Fatte le foto, deve consegnare il certificato medico con i risultati degli esami del sangue: hiv, epatite B e C, clamidia, gonorrea, sifilide. Cosa sulla quale tutti hanno dato prova di non transigere: la data del certificato non deve essere vecchia oltre i ventuno giorni precedenti le riprese.

Max, il regista, è seduto al tavolo del soggiorno. Sta scrivendo la sceneggiatura del film. «Lei arriva, tu le zompi addosso, poi lei scappa…». Io e gli altri attori siamo stravaccati sul divano. Angela Gritti, una delle due pornostar, è andata in camera a cambiarsi. Siamo in quattro. Si scommette sul tipo di disegno che la donna avrà sul pube, ricavato attraverso la rasatura dei peli: asticina, triangolo, cuore o rettangolo? La proprietaria di casa è una bionda svampita burrosa. È con il fidanzato. Siamo in pieno centro storico al terzo piano di un appartamento che dà sul corso principale di una città del Centro Italia. Angela si siede con noi. Mi parla di sé, è una maestra di sci, ha iniziato anche lei con Tangeri, fa l’attrice da 3 anni e va fiera di film come L’idraulico e Ricatto passionale. Dice che il sesso le piace e che se ha davanti un attore in difficoltà lo aiuta. Mi sorride. Max, il regista, ci chiama. È tutto pronto. Si gira un po’ di «commedia». Il regista: «Ok, voi state litigando, suona il pizzaiolo. Tu lo fai entrare, tu Franco te ne vai incazzato e tu invece te lo fai». Silenzio. «Action!». Tutto come da copione. Il pizzaiolo suona, entra e mentre sta per… suonano ancora. Scoppia il panico. Chi è? Chi sarà mai? Angela, la fidanzata del padrone di casa, urla: «È tuo padre. Cavolo è tuo padre!». Il ragazzo corre giù per le scale. Angela: «Gli avevamo detto che eravamo fuori, a Rimini. Nascondetevi! Rivestitevi! Nascondetevi!». Marco va dietro la tenda. Un altro in bagno. Max: «E come faccio con tutte ’ste luci?». La situazione si tranquillizza. Il fidanzato ha bloccato il padre sulle scale. Qualcuno la butta lì: «Possiamo sempre dire che è una festa di laurea. E tu Angela, che sei così elegante, sei proprio la laureata». Angela apprezza: «Sì, alla Bocconi». Risata generale.
Si torna alla scena con il pizzaiolo sul divano. Si fa sul serio. Il regista dice stop. Lei va via in bagno. Lui si tiene in forma come può. Gli altri nella stessa stanza parlano e scherzano dei fatti loro. Lei torna, riprendono. Il regista: «Oh un po’ di sonoro anche!». Uh ah oh sì uh che bel pizzaiolo. Il regista: «Ok stop. Angela vai a prepararti per la prossima scena». Qualcuno si accorge che le tende alle finestre sono aperte. Ma non c’è problema, di là sono in lutto, per questo è tutto chiuso. Caty intanto è in bagno. Tutta nuda davanti allo specchio. Si sta truccando. Ha 23 anni, è ceca, bionda, è arrivata in Jaguar. Questo lavoro le piace da morire e non vorrebbe fare altro. La prima volta che ha girato una scena ha guadagnato 500 euro. Oggi ha un suo tariffario che va da 350 euro a 500, 750, fino a 850 euro in base al tipo di performance che le viene richesta. Caty sogna di comprare una casa nella Repubblica Ceca.
Grazie al mio contatto la settimana dopo vengo chiamato in un set di alto livello. La location è su una splendida villa che si affaccia su un grande lago del Nord per l’affitto della quale il proprietario si mette in tasca 1.000 euro al giorno. Qui ci sono due stelle del porno di oggi: la mora Sofia Gucci e la bionda Bambola che danno il massimo durante una scena di lesbo e poi di gruppo. La professionalità è altissima. Ci sono più telecamere, monitor, truccatrici, assistenti. Ed è assolutamente vietato sbagliare. Il resto è tutto una compilation di uh ah uh oh e posizioni e immagini già viste e sentite.
In questo il cinema pornografico dei giorni nostri non è diverso rispetto a quello di Moana e Cicciolina.

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Tette per sostenere Obama.

(Sexcity) Se anche le tette potessero votare Barack Obama avrebbe vinto da un pezzo. Mi spiego. Continua in America la campagna a sostegno di Barack Obama, il candidato democratico alle presidenziali USA, considerato da una parte dell'America il volto nuovo della politica del cambiamento.

In questi mesi le inziative pro Obama sono state innumerevoli, vedi l'Obama Girl, e alcune molto originali. Quella più stravagante di tutte, secondo noi, è stata la campagna "Boobs for Barack" (Tette per Barack").

L'iniziativa si è poi concretizzata nell'apertura di un sito (boobsforbarack.com), recentemente chiuso per mancanza di fondi, che accoglieva ragazze provenienti da tutte le parti del mondo che volevano offrire aiuto a Barack mostrando il seno con tatuato sopra o il nome del candidato per il Partito Democratico o il motto delle campagna elettorale di Barack.

"Tu puoi mostrare il tuo supporto ad Obama scrivendo sulle tue tette il suo nome o il suo motto elettorale. Piccole, grandi, bianche, nere, rosse, vere o rifatte, sono la parte di te che noi vogliamo vedere per aiutare Barack", così recitava lo slogan che ha lanciato l'iniziativa.
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La galleria

Il porno sbarca sul palmare.

(Il Tempo) Devan Cypher, che ha condotto una ricerca per la società Sin City Entertainment a San Francisco sull'utilizzo degli smart-phone per navigare su internet, definisce l'iPhone «il miglior amico del porno», dal momento che sarebbe in atto un vero e proprio boom di siti a luci rosse ottimizzati per la visione sul mini schermo e per la navigazione al tatto.

L'interesse è confermato da una statistica che vede un'impennata delle ricerche di contenuti hard per iPhone. Secondo Google Trends i meno interessati a questi contenuti sarebbero italiani e francesi. E la stessa Apple non fa molto per scoraggiare il fenomeno, limitandosi a garantire strumenti per i genitori per vietare ai figli di accedere a contenuti vietati ai minori.

Farley Cahen, di Avn, l'organizzazione che riunisce i colossi dell'intrattenimento per adulti, conferma che «in un anno sono sbocciati un centinaio di siti porno solo per iPhone, e si aspetta l'iPhone 2.0 per creare una rete capillare di siti a tema».

Come per Kakà anche il sosia di Roberto bolle è un attore porno.

La rassomiglianza ad un primo sguardo è ragguardevole ed imbarazzante. Il fisico poi aiuta ancora di più nel confondere i due. Come per Kakà anche Roberto Bolle, il grande ballerino del Teatro alla Scala di Milano, (in questi giorni croce e delizia del gossip estivo) ha un sosia e di quelli rassomigliantissimi, non solo nei tratti somatici ma anche nel fisico e nel sorriso, radioso, da bravo ragazzo. Ed è pure un ballerino professionista (almeno così lui dichiara). Ma, come per Kakà anche il sosia di Roberto Bolle fa l'attore porno professionista nel mondo gay. Il suo nome (ovviamente d'arte...) è Giorgio Carrera (a fianco) ed è uno dei meravigliosi ragazzi della scuderia di Belami. Non ci credete? Guardare per credere... Eccovi qualche foto ed un video. Buon divertimento!

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In sala c'è «Sex and the city», coppia fa sesso nei bagni.

Gli spettatori li cacciano via: Durante l'intervallo della proiezione, alcune persone sono andate in toilette e hanno sorpreso i due in effusioni roventi.

(Il Corriere del mezzogiorno) Galeotto è stato il film questa volta. Così è successo che a Minori, in Costiera Amalfitana, mentre una coppia assisteva a un film, fra l'altro normalissimo, "Sex and City", ha pensato bene, presi da improvviso desiderio, di appartarsi nei bagni del cinema. Così, all'intervallo della proiezione, alcuni spettatori si sono recati in bagno. E così hanno sorpreso la coppia intenta in effusioni roventi. Addirittura alcuni astanti, dopo aver bussato con insistenza alla porta del bagno della sala cinematografica all'aperto, hanno pensato che la serratura fosse rotta o accidentalmente bloccata. A quel punto hanno forzato la porta. E, dopo averlo fatto, si sono ritrovati dinanzi ai due giovani completamente nudi che stavano dando sfogo ai propri bollori amorosi. A quel punto i due ragazzi si sono velocemente rivestiti, sotto gli occhi sorpresi di alcuni astanti, e sono immediatamente scappati via. La ragazza è fuggita sullo scooter che aveva parcheggiato dinanzi al cinema all'aperto. Lui, invece, ha cominciato a inseguirla a piedi per le strade di Minori tra l'imbarazzo generale. Ma una stessa situazione imbarazzante è accaduta anche a Marina di Camerota proprio nella notte scorsa. Alcune coppie di amanti, mentre stavano dando sfogo ai propri ardori, sono state bloccate da alcuni agenti. Ed anche qui è scattata la fuga. Stavolta, almeno, al buio della notte.


Coppie e filmini hard: adesso va di moda parlare di Sindrome di Amsterdam.

(Sex and the blog) Nuove tecnologie e vecchie perversioni si sono fuse insieme. Prosegue la conquista della Rete da parte del mondo, infatti sempre più persone sono presenti in Rete grazie a blog, portali e social network. La parte hard di questo discorso riguarda l'escalation di voyerismo che sta colpendo internet. C'è chi vuole essere guardato e chi vuole vedere. E qui entra in gioco la "sindrome di Amsterdam".

Di cosa si tratta è presto detto. Sempre più coppie si riprendono in atteggiamenti molto spinti. Tantissimi mariti e fidanzati utilizzano telecamera o videofonino per riprendere la propria compagna lanciata in performance "very hot" per poi metterla in vetrina su Youporn e in qualche caso (molto soft) su Youtube. Perché? "Perché lì tutti la possono vedere, ma nessuno la può toccare" spiega Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università La Sapienza di Roma.

Giorgio Franco, urologo de La Sapienza, aggiunge: "Un tempo si portava la moglie alle feste, vestita bene e ingioiellata. Ora c'è chi la esibisce su Internet".

Io però mi domando e dico: che problema c'è? Senza permettermi di dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, credo che siano semplicemente cambiati i tempi. Prima si faceva sesso telefonico, adesso lo si fa in webcam. Prima si andava in un club privè per conoscere altre coppie swinger, adesso ci sono portali specializzati dove fare conoscenza. La Rete ha regalato ulteriori possibilità a chi da sempre si diverte e dà libero sfogo alle proprie fantasie.

Ci sono uomini che filmano le compagne e le caricano su Youporn? Prima facevano le foto e le facevano sviluppare nei sexy shop. Poi sono arrivate le digitali e il problema si è azzerato. Ora ci sono i portali di video sharing e i siti dove collegarsi online via webcam. E' semplicemente il futuro. Che è diventato presente. Tutto qui. Non facciamo di Amsterdam una Sindrome. Vi spiace?

Tutte vogliono diventare Moana. In 5000 al casting. Online l'ultimo video porno di Moana.

Già arrivati 5mila video: ragazzine di 18 anni e signore di 40. Giurano di adorare la Pozzi e credono di essere la sua sosia. Aspiranti attrici per la fiction di Sky.

(Leandro Palestini - La Repubblica)In Italia ci sono cinquemila signore e signorine convinte di poter far rivivere il mito della pornostar Moana Pozzi in formato fiction per la mini-serie satellitare (in due puntate, regia di Marco Ponti) che andrà in onda nell'autunno 2009. Il web casting aperto da Sky sta esplodendo, arrivano a migliaia i video autopromozionali: un incredibile spaccato dell'Italia al femminile. Studentesse sexy e casalinghe irrequiete provano a sedurre con clip ammiccanti, c'è l'estetista che si sente la sosia di Moana e la cantante lirica pronta a far rivivere la pornostar con la sua voce. Il web casting e aperto a tutte le maggiorenni in cerca di notorietà (quel quarto d'ora non si nega a nessuna), per partecipare basta inviare un filmato di un minuto e il gioco è fatto. Ma per Nils Hartmann, capo della sezione Cinema di Sky, è un'estate calda. "Arriva molto materiale, più del previsto, i video sono già cinquemila. Stiamo selezionando, in un secondo tempo faremo dei provini tradizionali", spiega Hartmann, nei quali esaminerà anche dei veri attori.

Piccole Moana crescono. Sono migliaia le ventenni che aspirano al ruolo della pornostar: si raccontano nei video, espongono la loro fisicità, riceveno il voto dei curiosi del web attraverso dei cuoricini. Tra le più gradite c'è la 25enne Lolly (Loredana Fatone di Pescara) con oltre 26mila contatti e 5 cuoricini sul petto. Studentessa in lingue e disinibita barista, adora Moana: "Non è la solita pornostar, lei ha lasciato il mito di se stessa. Mamma e papà non sanno del video, ma il mio fidanzato dice che è una buona opportunità. Le scene di nudo? A Sky faranno una fiction pulita, non un film porno. Per l'erotismo sarei disposta a far vedere il mio seno (ho una quinta: più di Moana) e poi al mare vado già in perizoma. La misteriosa fine di Moana? Per me non è neanche morta: è all'estero, vive con una nuova identità".

Maria Grazia Pelusi, 27enne, foggiana, prossima alla laurea in relazioni pubbliche allo Iulm di Milano, scommette: "Il suo nome è quello di un'isola della Polinesia, sarà in qualche atollo a fare surf". Mary, che ha guadagnato 4 cuoricini dai fan, è intrigata dal lato intellettuale di Moana. "C'è una dicotomia tra il personaggio e la realtà. Era colta e pornostar, si spogliava ma era donna pensante. Trasversale, apprezzata anche dall'intellighenzia di sinistra", spiega Maria Grazia, allenata sin da ragazza a confrontarsi con "la dea Moana: gli amici insistevano sulla mia presunta somiglianza con l'attrice, mi hanno regalato la sua biografia scritta da Marco Giusti, ho scoperto una sintonia zodiacale: sono nata il 27 aprile come lei e pure alla stessa ora". Ha deciso di inviare il video folgorata "dalla visione su RaiTre di un documentario di Corrado Augias sulla vita di Moana".

Da Palermo arriva il video di Giorgia Cipolla (4 cuoricini), 19enne con "una forte passione per il teatro: ho fatto due anni di laboratorio teatrale al circolo Classico di Palermo, ma se serve faccio Moana. Sono disposta a girare scene provocanti, un po' scollata, mai il porno. Il mio sogno? Fare un film con Benigni". Come mai una teenager vuole entrare nei panni di una pornostar scomparsa nel '94, quando lei era una bimba? "Mi è arrivata l'eco di Moana, mi piace. Quello che so di lei l'ho appreso con ricerche su Internet, da Wikipedia a Youtube, più qualche intervista d'epoca riproposta in tv".

Caterina Arena, estetista di Lecco, 35enne (4 cuoricini), ricorda la morte di Moana. "Nel '94 avevo vent'anni e, passeggiando a Bellagio, i ragazzi mi fischiavano dietro chiamandomi Moana: le somigliavo", dice Katy, lusingata. "Mai visti i suoi film hard, ma ricordo lo spessore, la personalità della diva. Così, dopo aver visto i video su SkyLife mi sono detta: concorro anch'io. L'idea di svestirmi? L'ho già fatto in un dossier per l'anoressia, e tre anni fa ho fatto un provino per il Grande Fratello. A chi non piace essere guardata?".

Daniela Di Pippo (Lady DDP, tre cuoricini), 39 anni, oltre al fisico ci metterebbe la voce. "Faccio la cantante lirica, dicono che sono l'erede di Maria Callas", dice seriamente. Perché partecipa al casting? "Per gioco. Io stimo Moana: faceva la pornostar per libera scelta, non era una morta di fame, a dispetto del lavoro che faceva era una donna elegante. Dovessero scegliermi per la fiction, mi rendo conto che non potrei vestire con abiti castigati, ma io sono una persona aperta".
Su SkyLife sono rare le incursioni-video delle professioniste dell'erotismo (da Justine a Barbarina), ma a sorpresa spunta il video di un uomo, Nicola Donghi, 25enne, grafico bergamasco. Il perché di questa provocazione? "Perché io assomiglio a Moana più di quelle che vedo nei video. Farò crescere i capelli, mi truccherò, farò rivivere alla grande Moana, l'icona del porno italiano".

Provocazioni a parte, dal quartier generale di Sky, Nils Hartmann fa sapere che "attraverso un casting tradizionale cercheremo gli attori che interpreteranno i personaggi di Schicchi e Ilona Staller, per ricreare quel triangolo porno-industriale che i tre rappresentavano". E garantisce che la fiction su Moana "non sarà volgare".
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Indonesia, la magia per rendere gli uomini più dotati arriva sul web.

Dalla nonna passa al nipote il misterioso potere di far crescere di vari centimetri l'organo riproduttivo di sesso maschile... e lui lo trasforma in business su Internet.

(AdnKronos) La nonna era una vera istituzione per gli abitanti di Giava, che le riconoscevano poteri soprannaturali. E ora il nipote afferma di aver ereditato queste doti, tra cui soprattutto la capacità di aumentare le dimensioni dell'organo sessuale dei clienti di sesso maschile. Una capacità che il giovane vorrebbe mettere a frutto servendosi del mezzo più adatto a raggiungere clienti in tutto il mondo: il web. La specializzazione di Mak Erot, morta la scorsa settimana a un'età avvolta nel mistero come tutta la sua vita (qualcuno afferma addirittura che avesse 130 anni) era proprio quella di far crescere di vari centimetri l'organo riproduttivo degli uomini che si rivolgevano a lei perchè insoddisfatti delle loro misure. Nel piccolo villaggio di Caringin, Mak Erot eliminava la causa dei loro complessi ricorrendo a un rito basato su preghiere islamiche, formule magiche e pozioni di erbe.

Dopo la sua morte, questo 'dono' sarebbe passato al nipote, Saepulloh, che all'agenzia di notizie 'Detikom' ha spiegato "di essere pronto a continuare il lavoro della nonna". Il giovane aspirante santone non intende limitarsi a usare i metodi tradizionali. Con l'aiuto del fratello Andika, ha infatti deciso di creare un vero business, lanciando un sito web attraverso cui attrarre clienti in tutto il mondo.

Già ora il giro d'affari prodotto dalle doti della nonna è di tutto riguardo. Mak Erot era infatti riuscita a creare un impero di diversi miliardi di rupie, cioè diverse centinaia di migliaia di euro. Gli introiti non derivavano solo dagli interventi a beneficio di uomini poco soddisfatti di sé, ma anche dalla vendita di magliette e altri gadget con la sua immagine. La notizia degli ottimi risultati dei riti di Mak Erot aveva superato i confini del suo villaggio e la clientela di certo non mancava. Un ottimo punto di partenza per il giovane Saepulloh, che porterà la 'magia' della nonna nell'era informatica.