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Mamma e puttana: la storia di Lara escort inglese.

Mamme trasgressive? (Pinkblog) Prostituirsi perché lo si vuole, non perché si è schiave di un sistema criminale in cui la carne femminile ha un prezzo. E’ questo il messaggio di Lara, trentenne inglese, madre single di due bambini che un po’ per vocazione e un po’ per convenienza fa la puttana, o come si dice più finemente, la escort.

Come racconta al The Guardian, Lara (questo è il suo nome usato per il lavoro) è una sex worker (almeno così si definisce) che nulla a che vedere con il marciapiede. E non è neanche una “bella di giorno”, cioè una trasgressiva borghese in cerca di emozioni forti. Non è dipendente da nessuna droga e non è vittima di qualche magnaccia. E’ istruita (ha una laurea), giusto per smentire il luogo comune che una prostituta è per forza ignorante, è madre single di due bambini di 4 e 6 anni e prima di arrivare ad essere escort ha avuto il tipico lavoro 9-17.

Ma spiega Lara:
solo chi ha avuto questo genere di vita, sa che un lavoro 9-15 vuol dire sveglia alle 7,30 e rientro alle 18,30 considerando gli spostamenti (che costano). Lasciavo i miei figli a scuola alle 8,00 e li andavo a prendere alle 18,00. I bambini andavano a dormire alle 19,30 e dunque avevo 90 minuti per preparare la cena, fargli il bagno, metterli a letto, raccontargli una favola e andare a dormire. Era come vivere in un vortice. Mi sentivo come se non stessi vivendo i miei bambini e non ho mai avuto molto tempo per stare con loro semplicemente seduta sul divano.

Mi sentivo infelice. Le ore trascorse fuori casa mi consentivano di guadagnare il denaro necessario per far quadrare i conti a fine mese e in banca non sono riuscita a mettere da parte che poche sterline. Non ho mai avuto un esistenza disperata: nel frigo c’era sempre cibo e la casa è sempre stata al caldo, ma secondo me era piuttosto vuota. I miei bambini sono esseri umani fantastici e ho voluto dedicare loro più tempo. Volevo un lavoro flessibile che si adattasse agli orari della scuola ma senza perdere soldi in contratti part-time. E la soluzione dell’escort per me è stata “naturale”. Dico naturale, perché lo è stato per me.

Lara aggiunge che essendo consapevole sessualmente non ha mai avuto il terrore di rapporti sessuali con sconosciuti. E ha pensato che ne avrebbe potuto godere di questi rapporti (condizione che poi si è realizzata). Così Lara ha trovato il sistema di pagarsi il mutuo con le sue prestazioni da 150 sterline all’ora e la sua tipica giornata lavorativa inizia in tarda mattinata dopo che ha accompagnato i figli a scuola alle 9,00. Rientra si fa una doccia e inizia il suo lavoro tra le 11,00 e le 13,00. Dopo di che si rilassa, si fa un’altra doccia e alle 15,30 va a riprendere i figli a scuola, ponendo un limite di massimo due incontri al giorno. E non sempre decide di incontrarli tutti i giorni. E ammette che in sole tre ore di “lavoro” guadagna quanto una settimana in ufficio.

Lara dice che in fondo anche lei contribuisce a far girare l’economia grazie ai suoi consumi: il muto per la casa, le bollette, l’imposta sul reddito nazionale (paga le tasse), l’assicurazione, i generi alimentari, l’abbigliamento e questa estate anche la prima vacanza che hanno potuto fare i suoi figli.

Spiega Lara:
Trovo offensivo che su tutti i mezzi di comunicazione venga data un immagine della prostituzione come sporca e promiscua. Non ho il protettore e non lavoro per la criminalità organizzata. Non mi drogo e non sono alcolizzata. I miei clienti sono uomini d’affari di mezza età che sono sempre stati trattati con rispetto. Non sono mai stata abusata da nessuno di loro. Naturalmente ho i miei sistemi di sicurezza se qualcosa dovesse andare storto. Ma finora non è mai accaduto. Finalmente ora riesco a fare la mamma senza sofferenze finanziarie. Non sto guadagnado una montagna di soldi ma il necessario per vivere bene con i miei bambini.

Via | The Guardian | Foto | Flickr