Spiga

Confessioni di una mistress: "Gli uomini pagano 1200 euro all'ora per farsi frustare".

Sapphiria DeSade è diventata popolare con la trasmissione Lucignolo.

(Cronaca qui) È la “mistress” più famosa d’Italia. Diventata popolare con la trasmissione Lucignolo di Italia Uno, oggi gira in lungo e in largo il Paese. Invitata nei locali e lautamente pagata, Noemi Masoero, 25 anni, in arte Sapphiria DeSade, non disdegna le feste private dove, davvero, riesce a dare il meglio di sè.
La sua specialità è quella di infliggere sofferenze atroci a uomini che, solo così, trovano piacere. Giù la maschera, Noemi Masoero è una ragazza come tante, che ha trovato il successo attraverso le sue performances. Viene dalla provincia torinese, da Casalborgone, dove vive e dove tutti la conoscono.

Piacere sadomaso
«Sono una mistress professionista e una performer fetish», spiega, lasciando stralunato chiunque non mastichi un po’ di spettacoli sadomaso, bondage, pvc e quant’altro ruoti intorno al mondo dell’eros e dell’hard. «Mi spiego: sono un’artista del sadomaso. Mi diverto a far soffrire i miei schiavi. È spettacolo. Ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo frequentando party e feste fetish - racconta la ragazza -. Ero appena ventenne. Dopo il diploma ho lavorato come body piercer ma la mia vera passione sono sempre state le fruste. Sono un’istruttrice federale di equitazione e so bene come maneggiarle».
Dominatrice
Solo che dai cavalli è passata agli uomini...
«Ho l’attitudine dominante, sono una padrona. Agli animali non farei mai del male, ne ho tantissimi a casa. Agli uomini, invece... Io sono mistress per attitudine e non per gioco o moda. Odio le veline che lo fanno solo per apparire e mettersi in mostra».
Una media di cinque spettacoli a settimana, un cachet di circa quattrocento euro per venti minuti d’esibizione. Spettacoli che altro non sono che sottomissioni dei suoi schiavi, con frustate nella schiena, colate di cera sul petto, calci nei genitali, dilatazioni anali, calpestamenti con tacchi alti anche trenta centimetri, controlli del respiro, mummificazioni, sospensioni per i piercing e via di tortura in tortura.

Politici e banchieri
«Politici, banchieri, impiegati, avvocati: non puoi immaginare quanti sono gli schiavi. Conosco gente che sotto la giacca e la camicia va al lavoro con le borchie e le cinghie della sua padrona. Pensa - racconta Noemi - che una volta ad un mio spettacolo era venuto un mio vecchio amico di Casalborgone. Non sapeva di trovarmi lì: quando mi ha vista sul palco ci è rimasto malissimo. Ma quanto era imbarazzato. Chissà perché? Io mi sento davvero a mio agio. Purtroppo, da fuori, questo mondo è visto con troppi sospetti e preconcetti. Invece non c’è niente di male».
Giù dal palcoscenico una vita normale: «A me piace dominare, ma con il mio fidanzato so essere dolcissima. Lui non fa spettacoli, non è uno schiavo professionista e nemmeno gli piace. Ha una pazienza straordinaria, un giorno lo faranno santo...».